
I reperti archeologici più antichi rinvenuti nel territorio di Tuficum risalgono al neolitico finale e all’eneolitico.
Tuficum fu un municipio romano posto lungo la via di comunicazione tra il Tirreno e l’Adriatico in un contesto geografico particolarmente importante situato alla confluenza dei fiumi Giano ed Esino.
I rinvenuti numerosi reperti di epoca romana sono composti da materiale estremamente eterogeneo che abbraccia un arco cronologico che va dal VI secolo a.C al III-IV° secolo d.C. e sono frutto di ritrovamenti casuali iniziati almeno nel XVII° secolo.

-
La localizzazione del foro nella zona di case Bisci, sul versante che guarda verso la località San Lazzaro, viene supposta sulla base di ritrovamenti di diverse iscrizioni, lastroni di pavimentazione, colonne, cornicioni e resti architettonici.
-
La decadenza del municipio inizia nel III° secolo e prosegue nel IV° e nel V° secolo d.C. e pare essere dovuta a diversi fattori di crisi, legati agli eventi bellici che hanno visto coinvolto questo territorio, dunque alla mancanza di sicurezza ed ai mutamenti economici e demografici e forse anche a flagelli quali la “peste” o eventi catastrofici come terremoti che potrebbero aver contribuito a decimarne la popolazione. Il silenzio delle fonti su quanto abbia portato al definitivo abbandono di Tuficum e sul periodo ove precisamente collocarlo, è totale, e allo stato attuale non rimane che rimandare molto genericamente alle note vicende storiche del VI-VII secolo d.C. ed in particolare alle conseguenze della conquista longobarda.
Di Tuficum rimane inoltre una ricca raccolta di epigrafi: alcune conservate nel Municipio di Fabriano, altre nell'atrio della chiesa parrocchiale ed altre nel parco della Villa Censi Mancia (già Villa Serafini).

Epigrafi e basamento di colonna collocate nel giardino della chiesa parrocchiale

"Mensa Ponderaria"
Nel corso dei lavori per la realizzazione del cavalcavia della nuova strada statale 76 fu fatto scempio di reperti nel sito di Tuficum in zona San Lazzaro.

Basolati di strada: luogo di rinvenimento: Località San Lazzaro (Albacina). Luogo di conservazione: giardino della casa protetta di Cerreto d’Esi.
Scavo archeologico zona Le Muse, 1980


Villa Censi-Mancia (già Serafini)
Villa signorile costruita da maestranze locali sul finire del XVIII° secolo.
Accoglie nel suo giardino una discreta varietà di reperti archeologici, in maggioranza epigrafi, in parte provenienti dalla campagna di scavi del 1892.

Villa censi-mancia (parco ed epigrafario)


Fabriano, Piazza Quintino Sella
